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sabato 7 febbraio 2015

Il mio ricavo da ''Ecce homo'', di Nietzsche

Nietzsche era una persona superbissima, ateo, trasudante sapienza la quale è stata, in piccola parte, trascritta in ''Ecce homo''.
L'intelligenza di quest'uomo gronda fin dalla prima pagina dell'opera.
Vederlo tanto sapiente e saggio, acuto e beffardo ma al contempo assolutamente incapace di contemplare i suoi supposti limiti criticamente anziché ironicamente, fa formare in me un'opinione di lui come qualcosa di ammirevole e divertente, come un giocoliere del circo, capace di esibizioni strabilianti che ottiene il risultato ultimo di stupire e divertire.
Da lui ho imparato qualcosa che avevo già intuito, ossia che leggere non è sempre buona cosa, anzi lo è il riflettere con le proprie gambe. La lettura è qualcuno che parla e lui spiega l'importanza del sapersi isolare completamente.

Lui non odia, lui disprezza obiettivamente.

Ma leggerlo mi affascina.
Come lui lascia volentieri trasparire, non è semplice sintonizzarsi sulle sue frequenze, però quando inizi appena a percepire ciò che intende ha ragione di albagia, ne resti sconvolto e incantato.

Ma per me anche il più illustre tra gli uomini, se superbo, è ebbro. Lui era completamente ubriaco di ego (tra l'altro fieramente egoista).
Come i religiosi che palesemente screditava, anche lui riteneva sé stesso essere un messaggero di una indiscutibile verità.
Non voleva essere santo, piuttosto buffone diceva. Eppure si riteneva santo, ma con altre descrizioni e definizioni, sotto un altro punto di vista.

Nonostante sia distante decenni luce dalla sua eccellenza e dal suo ''mantra'' - meglio dire opinione - apprezzo e mi rifletto nel suo rigetto per la morale e l'ideale, perché ambedue elaborate da collettività nate malate e tutt'ora inguaribili, per me le loro morali e i loro ideali sono ipocrisia assassina. Ipocrita fu per esempio il manto cristiano e pietoso che avvolse il nazismo.

Lui voleva distruggere questa consuetudine, come biasimarlo, anzi, come non sostenerlo in questo suo desiderio!

Nietzsche era pieno di buoni propositi, voleva rimpiazzare la menzogna che induce a detestare la vita e la verità e tutto ciò che di naturale caratterizza l'uomo.
Mi verrebbe da dire i buoni propositi di un santo.



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