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sabato 10 ottobre 2015

Parentesi notturna

''Sai cosa non ti verrà mai svelato?''
''No''
''Che improbabile è possibile!''
''Non ti credo''
''Lo so, vuoi sapere cos'altro non saprai mai?''
''Non saprei''
''Che impossibile è improbabile!''
''Non ti credo''
''Lo so''
Non vedeva nessuno sul sedile del guidatore, eppure c'era qualcuno con cui conversare, eppure l'auto placida percorreva strade familiari in quella notte appiattita dai lampioni di una città muta. Occupava il sedile del passeggero, colui che non credeva a quel che sentiva.
''Sai cosa non sai?''
''No''
''Che tutto è una potenziale bugia''
''Non ti credo''
''Lo so''
Quando l'auto imboccò la stradina più inappropriata per la quiete dei pazzi, il buio iniziò a deglutire la luce. L'auto si fermò in un parcheggio pieno di altre macchine, e tenebra.
''Sai cosa nessuno sa?''
''No''
''Che la bugia è solo una leggenda dell'uomo, una sua invenzione. La bugia è una bugia''
''Non ti credo''
''Fai bene''
Ed ecco che colui che non credeva a quel che sentiva vide delinearsi nell'aria, seduta al posto di guida, una figura antropomorfa, bianca, glabra, minacciosa, opaca e fosforescente con un solco appena visibile per bocca e due occhi neri, piccoli e stranamente concavi. Colui che non credeva percepì il pericolo e l'immane potenza della figura ma anziché tentare di scappare, essendo lui un pazzo, gli si scagliò contro. Nulla fece invece, perché si ritrovò incapace di muoversi, rovesciato malamente su entrambi i sedili, il risultato della sua inutile furia. La figura continuò a parlare ma la sua voce divenne incomprensibile.
L'incredulo voleva reagire ma scoprì di poter muovere solo la lingua. Disse in cuor suo il pazzo:''Leccherò il mostro fino a ucciderlo!''
Potè sentire le ultime parole comprensibili della figura:'' Tu non sai niente quindi sei schiavo, ma non posso affrontare la tua follia''
Si svegliò di soprassalto Reuel nel bel mezzo del suo deserto domestico, grondante di sudore.
Si era addormentato.
Ha sognato.

Ha avuto un incubo.