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domenica 1 febbraio 2015

Credi

L'aspetto divertente della determinazione  di certe persone a voler credere solo ciò che gli si può provare è il fatto che precludano a sé stesse un'infinità di possibilità molto più plausibili di quelle che sono in grado di comprendere, quindi appunto credere.
Anzi, ritengo ci siano più aspetti ilari che caratterizzino queste persone, convinzioni, convinte, vinte, avvinte, questa singolare corrente di fede.
La prima che mi viene in mente è il fatto che abbiano consolidato la loro quotidianità su un eccellente numero di consuetudini, implicite certezze, supposti dati di fatto (dati da chi poi) per i o le quali però non si sono mai preoccupati di comprovare coi fantasmagorici strumenti che la scienza ci dispone nei libri e nella rete(non quella per catturare bestie stupide, forse).
Per esempio, seppur molto dispersivo, qualcuno sa cosa sia l'amore? Esiste? Le persone sono realmente capaci di provarlo²? E per favore niente cazzate poetiche, religiose o filosofiche - e qui rientra tutto ciò che riguarda la psiche - grazie alle quali ci siam riempiti la bocca di ''amore'' fino a strozzarci.
Il problema tuttavia non è se esista o meno ma piuttosto che i presunti scettici e intellettualmente critici non si siano mai nemmeno posti la domanda, facendosi però una ''certa'' idea di quel che secondo ognuno d'essi dovrebbe o potrebbe essere l'amore. Potrei parlar poi allo stesso modo della nequizia, ma meglio lasciar stare.
Ah un esempio un po' più terra terra; non sono i nervi ad accavallarsi! Maledetto chi è convinto del contrario!
Questo comunque era solo uno dei tanti motivi per cui quei figoni degli increduli fondamentalisti(nel senso più ampio del termine, non scendiamo, anzi, non saliamo in discorsi spirituali) mi divertano così. Perché hanno la stessa attitudine di coloro che una volta, credo fosse l'altro ieri, hanno escluso perentoriamente la possibilità che la terra fosse un geoide  e che ruotasse attorno ad una stella nana, nulla contro i nani anzi, ad avercene.
Che poi, in teoria, fino a prova contraria, tutto è possibile.
Qui torno al pensiero che i suddetti ingenui precludano a sé stessi quasi ogni possibilità.
Fino a prova contraria, è possibile, non certo sia chiaro, ma è ovvio a questo punto che le certezze siano per i deboli e i mediocri, per quasi tutti insomma.

Io vivrò per sempre, io non morirò, io sono immortale.

Chi può provare il contrario?
Per farlo bisognerebbe attendere il momento della mia ipotetica dipartita, però vi avviso, attendere che un immortale spiri potrebbe farvi morire di noia, e di vecchiaia, non vale l'omicidio.
No, no, tranquilli, non sto dicendo che sia certamente immortale, ma stando alle vostre regole, è possibile.
Potreste affidarvi alla statistica la quale afferma che finora tutte le persone nate siano poi morte.
Va però rettificato che un incalcolabile numero di individui vien dato per disperso fin dalla notte dei tempi, tra l'altro da tantissime autorità competenti, vedi i casi di Gesù Cristo e Hitler per esempio, quindi non si ha la prova che siano effettivamente deceduti. C'è poi l'ulteriore incognita che riguarda tutte le persone che ora vivono e delle quali non si conosce la sorte futura.

Che poi, dai, vogliamo le prove. Ma se non siamo neanche in grado di comprendere ste prove di cui sproloquiamo. Se improvvisamente dicessi ''Provatemi l'esistenza della forza di gravità'' e da non so dove arrivasse un fisico con le sue formulette, i suoi newton e le sue mele, io onestamente capirei molto poco!
Oppure come i testimoni di Darwin che predicano su quella specie di evoluzione, ma se per caso gli nomini l'apparato di Golgi si offendono, perché pensano sia un subdolo riferimento all'amata madre.

Apro qui una parentesi dedicata invece a voi, mega geni, che mangiate pane e scienza la mattina, che sapete quando c'è lo zenith e il nadir su Giove e quale sia di questi ultimi il codice fiscale. Io lo so che non avete una risposta a tutto, che basterebbe un bambino, uno di quelli brutti col muco che cola dal naso e che chiede sempre ''perché?'' per farvi crollare.
Di tutte le leggi che regolano l'immanente, che voi conoscete e poi recitate ad occhi chiusi prima di andare a dormire, ne ignorate il motivo, lo scopo per il quale funzionano, è questo che vi frega. Un tipo, Nietzsche, filosofeggiando, ha concluso semplicemente affermando che non c'è nessuno scopo, tutta una fatalità. Poté provarlo? Boh. Nietzsche era una volpe, desiderava l'uva. Come dentifricio uso decadent.

In sostanza, cari scettici, cari neon illuministi, cari doctor House, cari fanatici religiosi (gli atei non sono esclusi) ecc..., voi tutti dico, avete solo cinque sensi e una mente bacata coi quali vi ritenete competenti per comprendere e, in secondo luogo, spiegare l'esistenza.
Liberi di crederlo, ognuno è libero di credere a ciò che vuole, ma per quanto mi riguarda la risposta adeguata alla domanda ''PROVALO'' è e resterà sempre ''PROVA TU IL CONTRARIO, ALTRIMENTI VAFFANC...BRODO''.

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