Translate

lunedì 29 dicembre 2014

Resa

La resa
Non ha senso d'esistere.
Non ha senso desistere.

Come?

"Le bugie hanno le gambe corte"
Fu un nano a dirmelo.
... non gli credetti.

lunedì 15 dicembre 2014

Amando l'istante silente

Lacerato dall'interno.
Plenilunio d'inverno.
Freddo, freddo inferno.
Non mi toccare, non mi guardare, non rivolgermi pensieri d'indifferenza.
Sopravvivo per mezzo dell'assenza.
L'odio alimenta il desiderio per quell'oggetto che non m'appartiene.
Ma io sono un ladro, lo diverrò, ma non sarò un ladro capace.
Fallirò, per il bene di tutto, anche per il mio.
Il bene è il male di spalle. Perciò mi sottraggo al giudizio del cuore, che s'illude di bontà.
Comunque vada, immergerò l'incandescente ardore nel tempo che scorre, e nell'attesa che si spenga mi assopirò e con quel diadema infernale ancora in me, proprio nel tempo precipiterò e affogherò.

mercoledì 3 dicembre 2014

Dai tempo

Dai tempo al tempo... e magari acqua al mare e sabbia al deserto, vedrai quanto ti sentirai stupido a farlo.

giovedì 20 novembre 2014

Destinato a rimanere in bianco

Prendiamo un libro.
È composto da pagine, tante pagine, tutte uguali per dimensione e spessore, in materiale e colore. La rilegatura a pensarci non è cosa semplice a farsi se non si è tipografi attrezzati per lo scopo.
C'è poi la copertina che ne delimita fermamente la forma, e quasi sempre dietro al suggellamento di quest'ultima sta un accurato lavoro grafico ed estetico.
Ma qual è l'essenza del libro? Qual è il motivo per cui è stato fatto?
Quello di contenere all'interno delle lettere che vanno a comporre parole destinate poi alla creazione di concetti, di storie, di idee, di pensieri, di poesie ecc...
Potremmo soffermarci sul comune denominatore di tutto ciò, il banale inchiostro che macchia la carta con queste forme bizzarre. Ma è solo uno strumento, proprio come tutto il libro, utile al fine ultimo di racchiudere e conservare qualcosa di astratto e quasi etereo come i  pensieri e le conseguenti parole.
Cos'è più importante quindi? Il libro o ciò che esso contiene?
Il libro è stato fatto appositamente perché contenesse concetti, storie pensieri; libri destinati a rimanere in bianco non esistono, quindi le parole contenute al suo interno sono di gran lunga più importanti del libro stesso.
Eppure, bruciato il libro, tutto quello che esso contiene andrebbe perduto, nulla sussisterebbe senza la carta, l'inchiostro ecc...

Seppur quasi inutile, il libro è indispensabile.

Credo che gli esseri umani siano fatti come i libri, solo che danno unicamente importanza alla carta, alla cellulosa, al tipo di inchiostro, al formato di stampa, all'immagine copertina, al viso, ai capelli, agli occhi, ai seni, ai muscoli, alle ossa, al sangue, al DNA, all'encefalo, agli enzimi, agli elettroliti, ai linfonodi ecc... piuttosto che al contenuto che tutte le cose appena citate contengono, come i concetti, i pensieri, le parole, le idee, le poesie, l'anima, lo spirito, la mente e via scrivendo.

Complesso è il libro, complesso è il corpo, indispensabili seppur quasi inutili.


martedì 28 ottobre 2014

Esiste un abito ideale per l'appuntamento con l'ignoto?



...
Sono sbucato alle spalle dell’imponente struttura in cui lavoro ad una distanza di circa duecento metri. Non l’ho mai vista da qui. A differenza della facciata frontale, che si presenta pulita nonostante abbia qualche graffito volgare alla base, questo suo lato B mostra mura scolorite, sgretolate e in certi tratti anche ammuffite. Ai due lati esterni hanno iniziato a dilagare persino degli arbusti strani, forse sono edere, ma non ci giurerei, sono troppo brutti. L’apparenza è tutto, è risaputo e questo castello moderno appare al mondo solo frontalmente. Osservare la mia Alcatraz voltata di spalle le toglie, in minima parte, l’imponenza e la supremazia che quotidianamente esercita sulla mia anima prigioniera e sconsolata. 
Purtroppo c’è davvero poco da discutere, ma gran parte del mio irrecuperabile tempo lo trascorro là dentro a recitare per telefono copioni preconfezionati a persone tutte uguali, le quali già conoscono la risposta che vorrebbero sentirsi dare, che cercano inconsapevolmente dietro ad ogni problema, svago, diverbio e tant’altro un motivo per non soffermarsi sui propri passi, sui propri battiti di ciglia, sulle parole dette e ascoltate, sulla certezza irrevocabile che tutto quello che sono e che hanno sia rigidamente razionato, contato, allo stesso modo appunto per i prigionieri delle carceri, come me. 
Nasciamo in catene, con l’esigua razione di esistenza che, sotto queste vesti terrene, ci spetta. Le catene sono i bisogni che dobbiamo soddisfare, dal bisogno di gloria, di amore, di vendetta, di attenzione, di ridere, di piangere, di baciare, di abbracciare, di ubriacarsi, di vestirsi, di lavarsi, di dormire, di nutrirsi, di dissetarsi, fino al bisogno di respirare, di vivere. Nessuno è libero, siamo tutti schiavi di qualcosa, l’uomo più libero è comunque schiavo del proprio corpo, subisce anch’egli l’inclemente signoria della sua stessa vita. 
Le persone non tollerano la schiavitù del vivere ma neppure la liberazione della morte, da bravi psicotici detestano soprattutto quando entrano in contatto con questa verità. La verità per l’essere umano è letale, è il suo veleno, o per meglio dire, per l’umanità ne è l’antidoto. 
Però, dopotutto, ognuno si ritrova a sperperare i propri rintocchi in circostanze che non s’è scelto, c’è chi deve affrontare gli oceani per inseguire abnormi balene bianche e chi invece è obbligato a combattere i mattini che si susseguono implacabili a bordo di un letto d’ospedale. L’uno non è migliore o più fortunato dell’altro, sono ambedue trascinati per coordinate diverse che tuttavia conducono nell’identica direzione. Perché biasimarli, tutti intendo, se non scrutano piangenti e disperati la deriva che li accoglie, l’orizzonte privo di alba e di tramonto? Buon per loro se sanno ignorare tale maledizione inappellabile, che penzola sul capo di ognuno. 
...

mercoledì 8 ottobre 2014

Incantevole


Chiesi che mi venisse mostrato qualcosa della vita che fosse almeno interessante.
Al tramonto giunse la risposta:
''Taci idiota! Non si esaudiscono preghiere che non siano intere e sante''

martedì 16 settembre 2014

Frammento di verità

Ho trovato nella banale semplicità un frammento di verità.
Che piacere avremmo nel nutrirci se ad un certo punto non patissimo la fame o nel dissetarci se non soffrissimo la sete?
Il sollievo, la goduria, il benessere non li viviamo in assenza di bisogno, semmai in quel frangente di tempo in cui avviene il soddisfacimento del bisogno stesso.
L'uomo senza necessitá da soddisfare, senza vuoti da colmare, quell'uomo non esiste, ma per grazia concessa e non per sventura di tutta una razza.

venerdì 8 agosto 2014

giovedì 10 luglio 2014

Pure me stesso

Dilanierò quella dannata Luna,
non vi sarà di lei memoria alcuna.

Consumerò quel superbo Sole,
il mio rancore avrà la stessa mole.

Caccerò coi pugni le stelle.
Lacrime, consumate anche quelle!


Affronterò il Creato
che funge da teatro, per questa Maligna Commedia.
Palcoscenico
buio, malefico, che l'anima astante tedia.

Mi desterò da questo greve sopore.
Libererò l'occhio dal falso candore.

Ogni colore subirà la mia sentenza,
condannerò qualsiasi apparenza.

Negherò ogni finto amplesso.
Annienterò infine pure me stesso.


Spensiero



Scorgere bellezze insulse, illusorie, che nemmeno esisterebbero se la smettessimo di designarle arbitrariamente come tali #useless #quotidiano #inutile #nulla #labellezzanonesistealdilàdellamenteumana

mercoledì 18 giugno 2014

Heavy soft



Un'altra tamarrata senza mezzi, né mezzi termini, della mia adolescenza.
Qui mi sono addirittura dovuto appoggiare al gioco della playstation ''Music 2000''

Gran strumental



Grezza composizione adolescenziale.
Batteria della pedaliera, chitarre e basso suonati da me (non che sia sto gran vanto XD)

Sentinella

Eccomi

Banalmente armonico

Il cielo per me ora è Rosa



Una cara amica :)

Lily



Testo criptico per i più

Coccola



Canzoncina dedicata alle utenti con cui ho condiviso l'esperienza del servizio civile :)

giovedì 12 giugno 2014

sabato 7 giugno 2014

Il cielo è blu

- Il cielo è blu.
- Cos'è il cielo? Cosa significa essere? Cosa intendi per blu?
- Il cielo è il cielo, essere significa essere, per blu intendo il colore blu.
- Ma cos'è in realtà il cielo? Dove inizia? Dove finisce? Di che cosa è fatto?
- Beh non lo so.

- E la parola essere, che significa?
- Essere significa essere, una persona è, qualsiasi cosa è.
- ...
- Oh! È così ovvio come concetto che non riesco nemmeno a spiegarlo.
- Sii sincero, non lo sai. E per blu, che cosa intendi?
- Ma il colore, è ovvio!
- Cosa sono i colori?
- Ma come faccio a spiegarti cosa sono i colori? Guarda le mie scarpe, sono rosse. Ora guarda le tue, sono verdi. Sono di colori differenti! 
- Lo vedo, ma questo non mi fa capire cosa siano effettivamente i colori.
- E allora mi spiace ma anche i colori non so cosa siano.
- Quindi, di conseguenza,  non sai nemmeno cosa sia il blu.
- No, non lo so.
- E allora come posso crederti quando dici che il cielo è blu, se nemmeno sai di cosa stiamo parlando? Sicuramente qualcuno ti ha detto che è così e tu c'hai creduto, povero ingenuo!



lunedì 5 maggio 2014

Miss Take

Qualcuno qualche volta prova a comprendere.
Quasi tutti quasi sempre di comprendere ne sono solamente convinti.
Io questo proprio non lo riesco a comprendere.

-..-

sabato 26 aprile 2014

Dramma

Che ne è di quel bambino che prende coscienza d'esser tale? Che capisce che i suoi giochi sono stupidi, i suoi interessi infantili e che ha ambizioni risibili? Sporco di disagio protende verso altro, verso l'alto.
Eppure ieri, già ometto di poco cresciuto, mi sono scoperto nuovamente bambino. Domani penserò lo stesso di come sono oggi.
Il mio dramma è che ho risolto il dilemma, cioè che nessuna persona potrà mai sottrarsi dalla multiforme mediocrità che possiede tutti, indiscriminatamente.

Ma a differenza dei bambini, ahimè, gli individui fatti e finiti non hanno più la predisposizione a crescere ma solo di notare ed evidenziare i difetti, nel migliore dei casi senza tralasciare i propri.
La naturale capacità di evolversi svanisce tra i vaneggiamenti della ragione, del torto e della pazzia umana.
Si può finire così, come me, a riscoprirsi volta dopo volta come degli sciocchi e testardi marmocchi ossessionati da cose futili e stupide. Vivere ci dimostra che siamo guidati da certezze fondate sul nulla che, di tanto in tanto, rimpiazziamo magniloquentemente con altre ideologie, correnti di pensiero o di fede, che ci risultano un po' più consone al contesto sociale in cui ci troviamo. Ma non motiveremmo mai in questo modo la nostra nuova presa di posizione. 

I bambini però non sono così ipocriti.



lunedì 21 aprile 2014

domenica 13 aprile 2014

Rivedere quel che ho visto


Nelle mie fotografie, per non detestarle, ci devo rivedere quel che ho visto. 
Dalle mie fotografie, per amarle, ne posso rievocare quel che ho vissuto.

Le mie fotografie devono assolutamente essere tutte figlie uniche. 
Le mie fotografie devono essere ineccepibili, ma non lo sono mai. 
Le mie fotografie sono solamente un furto a danno della bellezza.

lunedì 7 aprile 2014

Diversamente ignorante

Voglio non sapere, ignorare. Perché il sapere non è mai stato qui, in compagnia di alcun uomo. 
Tutti speculano sulla sua assenza vendendo idiozie personali, spacciandole poi per scienze, conoscenze, saperi, idee... ciò che sappiamo è qualcosa che ci ha detto qualcun altro, leggende efficacemente tramandate e, di comune accordo, credute ma non comprovate individualmente, anche quando si tratta di questioni banalissime e semplici da verificare. 
E se per caso subentra l'analisi, sempre e per forza la sua ombra si distende sul soggetto analizzato; parlo del punto di vista, che distorce qualsiasi prospettiva utilizziate per comprendere, capire, intendere.
So chi sono.
So che sono.
So che so, no?

giovedì 13 febbraio 2014

Ecclesiaste 9



Sì, io ho applicato a tutto questo il mio cuore, e ho cercato di chiarirlo: che cioè i giusti e i saggi e le loro opere sono nelle mani di Dio; l'uomo non sa neppure se amerà o se odierà; tutto è possibile. Tutto succede ugualmente a tutti; la medesima sorte attende il giusto e l'empio, il buono e puro e l'impuro, chi offre sacrifici e chi non li offre; tanto è il buono quanto il peccatore, tanto è colui che giura quanto chi teme di giurare. Questo è un male fra tutto quello che si fa sotto il sole: che tutti abbiano una medesima sorte; così il cuore dei figli degli uomini è pieno di malvagità e hanno la follia nel cuore mentre vivono; poi se ne vanno ai morti. Per chi è associato a tutti gli altri viventi c'è speranza; perché un cane vivo vale più di un leone morto. Infatti, i viventi sanno che moriranno; ma i morti non sanno nulla, e per essi non c'è più salario; poiché la loro memoria è dimenticata. Il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole.
Va', mangia il tuo pane con gioia, e bevi il tuo vino con cuore allegro, perché Dio ha già gradito le tue opere. Siano le tue vesti bianche in ogni tempo, e l'olio non manchi mai sul tuo capo. Godi la vita con la moglie che ami, per tutti i giorni della vita della tua vanità, che Dio ti ha data sotto il sole per tutto il tempo della tua vanità; poiché questa è la tua parte nella vita, in mezzo a tutta la fatica che sostieni sotto il sole. Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno dei morti dove vai, non c'è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza.
Io mi sono rimesso a considerare che sotto il sole, per correre non basta essere agili, né basta per combattere essere valorosi, né essere saggi per avere del pane, né essere intelligenti per avere delle ricchezze, né essere abili per ottenere favore; poiché tutti dipendono dal tempo e dalle circostanze. L'uomo infatti non conosce la sua ora; come i pesci che sono presi nella rete fatale e come gli uccelli che sono colti nel laccio, così i figli degli uomini sono presi nel laccio al tempo dell'avversità, quando essa piomba su di loro improvvisa.
Ho visto sotto il sole anche questo esempio di saggezza che mi è parsa grande. C'era una piccola città, con dentro pochi uomini; un gran re le marciò contro, la cinse d'assedio e le costruì contro dei grandi bastioni. Ora in essa si trovò un uomo povero e saggio che con la sua saggezza salvò la città. Eppure nessuno conservò ricordo di quell'uomo povero.
Allora io dissi: «La saggezza vale più della forza»; ma la saggezza del povero è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate. Le parole dei saggi ascoltate nella tranquillità valgono più delle grida di chi domina fra gli stolti. La saggezza vale più degli strumenti di guerra; ma un solo peccatore distrugge un gran bene.

domenica 9 febbraio 2014

Improvviso all'improvviso



La faccia da ebete e lo sguardo assente denotano l'effettiva improvvisazione e la sua dubbia qualità.


Per un ascolto ottimale della musica è consigliato chiudere la pagina e cercare qualcos'altro

lunedì 3 febbraio 2014

L'uomo



Loro arrivano, combattono, distruggono e corrompono.
Smokey, Lost.

martedì 28 gennaio 2014

Sarai uno stralcio! #3

Come sempre starò una mezz'oretta a contemplare la finestra nera prima di scalare la marcia circadiana in dormiveglia. Se mi va bene passerà qualche nuvola bizzarra a braccetto con la luna; nella speranzosa attesa mi ascolto respirare in sintonia con i battiti del cuore, al quale invidio l’esemplare costanza. Mi sfiora fievolmente la preoccupazione dell’evenienza di poter sognare, detesto sognare. Sì, sto affondando nell’oceano notturno del sonno, del torpore, dell’oblio buio e temporaneo, nel quale sfociano i pensieri in piena che, poi, si prosciugano morbidamente e adagio, tacendo infine senza che ce ne si accorga.

mercoledì 15 gennaio 2014

Stagno di fuoco

L'Amore


L'Amore ti guarda attraverso occhi non suoi
perché soltanto per mezzo d'essi può attrarti,
lo fa poiché amare l'Amore non sai, non puoi;
così ti anela da dentro lei... per conquistarti.

domenica 5 gennaio 2014

Sarai uno stralcio! #2


Già, l’arte. Non ho ancora le idee chiare su ciò che dovrebbe realmente essere l’arte dell’uomo, ho due opposte sensazioni però: l’una che l’arte sia una creatura nata da un apparato autonomo e trascendente dell’essere umano che tutt’ora egli stesso non comprende e non conosce, troppo in alto, eccelso e inaccessibile per qualsiasi argomentazione volta a identificarlo e catalogarlo (limitarlo), l’altra che sia invece l’effetto tangibile ed inesorabile dell’abominio prodotto da malvagie forze soprannaturali nella mente umana, ormai spaventosamente deforme. Facendo un paragone molto grossolano, se il male fosse una lama infetta che colpisse la nostra pelle, che sarebbe la mente, l’arte sarebbe il pus causato dall’infezione.