Quella vallata
ripida e molto profonda, poco chiaro se fosse l'apice ai confini del cielo o la
base sprofondata nell'inferno, stava ospitando un evento.
Guardandola
meglio, l'uomo strano, realizzò che era soprattutto un'opera artificiale quella. Aveva vasti gironi, piuttosto platee circolari e in pietra gialligna. Lui stava
lì, quasi in cima, a osservare attonito quell'arena, quel Colosseo degli dèi
stagliarsi verso il basso laddove anche le aquile avrebbero faticato a cogliere i
dettagli dell'ambiente tanta era la distanza. Una giornata limpida, un sole
forte, terrificante, crudele inondava tutto il visibile. L'uomo strano, se
qualcuno gliel'avesse chiesto, non avrebbe saputo dire come o quando fosse
arrivato lì, probabilmente non avrebbe nemmeno ascoltato la domanda.
Meravigliato si rese conto dell'infinità di spettatori che c'era in quella gola, la loro attenzione era rivolta verso il punto più basso, appena distinguibile a occhio nudo, della titanica opera. Con tutte quelle vite si sarebbero potuti popolare parecchi mondi.
Meravigliato si rese conto dell'infinità di spettatori che c'era in quella gola, la loro attenzione era rivolta verso il punto più basso, appena distinguibile a occhio nudo, della titanica opera. Con tutte quelle vite si sarebbero potuti popolare parecchi mondi.
Qualcosa
di molto importante e terribile stava accadendo laggiù, c'era un'atmosfera
cerimoniale, solenne e di irrimediabilità.
L'uomo
strano si sentì fuori posto.
Sopraggiunse dietro un individuo, un uomo a modo.
Quasi contemporaneamente scoppiò uno spaventoso boato di estatiche voci umane che si innalzava dalle profondità di quella terra e quella moltitudine di persone si inchinò, rendendo omaggio all'abisso luminoso e a chi o cosa ci fosse laggiù, celebrando il tremendo evento senza nome.
Sopraggiunse dietro un individuo, un uomo a modo.
Quasi contemporaneamente scoppiò uno spaventoso boato di estatiche voci umane che si innalzava dalle profondità di quella terra e quella moltitudine di persone si inchinò, rendendo omaggio all'abisso luminoso e a chi o cosa ci fosse laggiù, celebrando il tremendo evento senza nome.
L'uomo a
modo si rivolse all'uomo strano:
''Inchinati''
L'uomo strano tentennò stupito prima di rispondere insicuro:
L'uomo strano tentennò stupito prima di rispondere insicuro:
''No''
''Inchinati!'' intimò l'uomo a modo minaccioso
''No!'' più deciso l'altro.
L'uomo a modo si avventò allora sull'uomo strano e cercando di farlo inchinare con la forza gli intimava:
''Inchinati e rendi omaggio, rendi il culto al Vivo! Inchinati Carne!''
''Inchinati!'' intimò l'uomo a modo minaccioso
''No!'' più deciso l'altro.
L'uomo a modo si avventò allora sull'uomo strano e cercando di farlo inchinare con la forza gli intimava:
''Inchinati e rendi omaggio, rendi il culto al Vivo! Inchinati Carne!''
ma lui
non si inchinò.