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venerdì 8 maggio 2015
E volo seduto
Emergevo, in superficie, da quell'oceano di nubi. Ed ecco un cielo stagliato al di sopra del cielo.
Non colgo il senso di tanta bellezza, dovrei consumarmi nel pianto ma ciò non avverrà.
Il sentore di esistere così, in maniera tanto flebile, nel bel mezzo del significato, del motivo, della perfezione vestita di contraddizioni e bugie. Questo sentore mi tortura.
Come potrò fare mia la verità che qualsiasi cosa è terrificante, magnifica?
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