... forse sarebbe giusto mettere da parte la propria coerenza, il proprio concetto di giustizia, di amore... perché tutto questo, quando ha origine nel cuore delle persone, è solo un discorso opinabile, niente di più.
Forse dovrei ammonire e rimproverare chi agisce empiamente, anche se lo ritengo ingiusto, iniquo. Già, che diritto avrebbe il bue di dare del cornuto ad un altro bue?
Sperperare occasioni per migliorare gli altri con la vana illusione che, mentre taccio, io lo stia facendo in nome di una supposta e opaca equità.
Equità che pare venga applicata proprio nel momento in cui mi rifiuti di sentenziare sugli altri. Ma non sto forse prelibando il mio ego adoperandomi per questa presunta giustizia? Non sto semmai riempiendo il mio stomaco con i liquorosi complimenti di persone dall'animo permaloso? Già, perché è molto più facile lavarsi le mani e apparire pulito a quella schizzinosa bestia chiamata ''pubblico'', piuttosto che parteggiare per la giustizia, mai piaciuta alle masse, di qualsivoglia ceto sociale.
Quindi il mio è egoismo, narcisismo; è un'orrenda, poiché ipocrita, forma di presunzione, che viene amplificata da questo status contraffatto di baluardo della libertà di pensiero e della comprensione del prossimo, a me diverso e non così tanto prossimo.
Quindi giungo a capire che quello pensato finora come l'arrivo di un'ardua ascesa verso - chiamiamola intelligenza, buon senso - altro non era che un rotolar giù nel terroso, tenebroso baratro dell'idiozia, della deficienza e dell'opportunismo. Se veramente ci tenessi agli altri, o perlomeno al bene comune, metterei da parte me stesso e i miei princìpi pur di aiutare, anche a costo di apparire come una persona sentenziosa e intransigente. Ma è così forte e insistente quella nerboruta mano della coscienza che, tirandomi per i capelli e accostandosi con le sue labbra severe, mi biasima dicendo ''come fai ad essere certo che non sia tu quello che sbaglia, anzi, come puoi anche solo supporre di capire le questioni dei tuoi pari, tu, che sono tante di più le volte che ti ho deriso rispetto a quelle in cui ti ho elogiato''.
Chissà se facendo tacere quella coscienza prepotente riuscirò davvero ad aiutare gli altri. Perché è il mio unico, o comunque ultimo ostacolo che fatico ad aggirare. Mi impone di essere coerente, giusto, di amare. Ma cos'è la coerenza, la giustizia, l'amore? C'è gente che ha ucciso senza pietà in nome di queste tre ''cose'' che alla fine tali erano solo per loro. Se il rischio è questo, e se io ne sono partecipe solo perché do retta alla mia coscienza, che mi zittisce ogni volta che dovrei parlare... forse sarebbe giusto mettere da parte la propria coerenza, il proprio concetto di giustizia, di amore... perché tutto questo, quando ha origine nel cuore delle persone, è solo un discorso opinabile, niente di più...
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martedì 14 maggio 2013
martedì 7 maggio 2013
Se ne salvasse uno!
Le coincidenze sono per gli insulsi,
i segni del destino per i boriosi;
dalla coscienza tutti avulsi,
poiché gli esami per codesta son noiosi.
i segni del destino per i boriosi;
dalla coscienza tutti avulsi,
poiché gli esami per codesta son noiosi.
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